Gli albori




B&W DM4




La DM4 è stato uno dei primi diffusori di grande successo di B&W. Basato sull'utilizzo di un supertweeter -all'epoca molto in voga- poteva definirsi una tra le casse con il miglior rapporto qualità/prezzo in commercio.






La sigla DM sta per Domestic Monitor, e infatti la B&W DM4 era un diffusore di dimensioni e taglio domestici, ma con prestazioni molto buone e impostate, come si deve quando si tratta di monitor, alla trasparenza, per quanto i mezzi dell'epoca concedessero.
Erano precedute dalle DM5 di dimensioni molto compatte e succedute dalle DM2A e dalle DM6, queste ultime ancora molto ricercate nel mercato dell'usato. L'impostazione era quella della cassa chiusa da 28 litri di volume, con un woofer con cono in bextrene, un tweeter Celestion HF1300 MkII e un supertweeter Coles 4001 da 1,9cm che veniva adottato anche dalle Spendor-BC1, all'epoca considerate diffusori di assoluto riferimento.
Una delle caratteristiche che decretarono il successo delle DM4 fu l'efficienza di 95dB (un valore molto elevato), e che ben si sposava con la modesta potenza che gli amplificatori dell'epoca erano in grado di erogare.
Alle B&W DM4 si attribuiva un suono molto caldo e simile a quello dei diffusori elettrostatici (a quel tempo molto in voga), e un basso piuttosto controllato, soprattutto per quei tempi. Le B&W DM4 erano diffusori da libreria, che grazie ad un prezzo concorrenziale e a una ottima finitura, facevano parte delle composizioni 'classiche' che si facevano all'epoca; esse si preferivano anche in impianti valvolari di bassa potenza, grazie alla loro alta efficienza e alla capacità di sviluppare un suono molto eufonico e piacevole.