L'esoterico possibile




Jeff Rowland 




Jeff Rowland è un personaggio storico, che ha caratterizzato insieme a pochi altri nomi illustri il firmamento dell'Hi-End americana fin dai primi anni '80. L'accoppiata che presentiamo, pur mantenendo inalterato il sound-feeling tipico del progettista americano, viene offerta a un prezzo particolarmente conveniente.






I filosofi aristotelici definivano 'esoterico' l'insegnamento riservato ai propri discepoli (gr. esoteros 'interiore, intimo') mentre al contrario indicavano con 'essoterico' (gr. exotericòs 'esterno, di fuori') l'insegnamento destinato al pubblico, ai molti. Oggi l'aggettivo esoterico è utilizzato per caratterizzare correnti di pensiero o di gusto particolari, raffinate e inconsuete. In questo ambito si possono inquadrare tutti quei mezzi che riescono a riprodurre in modo 'non comune' la musica, come nel caso delle elettroniche a firma Jeff Rowland. Il loro essere 'riservate a pochi' deriva sostanzialmente da due motivi. Uno, fondamentale, legato a un approccio all'ascolto diverso dal solito distratto fruire quotidiano, e fatto invece di ritualità, di 'godere del momento' e di una evocazione emozionale del messaggio musicale, l'altro invece connesso al notevole esborso economico di solito necessario per poter possedere oggetti così esclusivi. Ma del resto la realizzazione di pezzi quasi unici, in grado di richiamare emozioni, e quindi così strettamente legati all'emotività e al gusto personale, non va di certo d'accordo con l'economia di scala. Progetti del genere devono partire da menti illuminate, che prima di tutto amano la musica; tali oggetti diventano per questi ideatori un primario modo di espressione di se stessi -a prescindere dal vil danaro-. E' ovvio, quindi, che oltre ai costi meramente industriali delle realizzazioni 'esoteriche', ci sono da mettere in conto -prima di stabilire il prezzo di listino- molte altre cose, come le migliaia di ore di ascolto necessarie, la selezione dei componenti elettronici (tesa alla sola ottimizzazione sonora e non dei costi), e infine il numero di pezzi prodotti, che non è certo quello di un'industria elettronica cinese! A pesare sulla bilancia, infine, ci si mettono anche i contenitori degli apparecchi, che se di solito incidono per un buon 30% sul costo finale. Nel caso di Jeff Rowland diventano poi una voce di costo ancora più pesante, visto che, lo vedremo nel susseguirsi del redazionale, i cabinet degli apparecchi JR sono interamente in alluminio tornito dal pieno.
L'accoppiata che presentiamo, il Concerto preamp e i finali monofonici Model 201, sono la coniugazione 'possibile' di quanto finora esposto, e offrono delle caratteristiche sonore di assoluto livello, a un prezzo (4.900 euro per il pre e 5800 euro per la coppia di finali) che nell'ottica esoterica può definirsi 'assolutamente concorrenziale'.

Un eccellente pre
Il Concerto preamp è realizzato in un cabinet che è riduttivo definire splendido. La rifinitura è la 'solita' degli apparecchi Jeff Rowland, con un frontale satinato di disegno particolare e dove troneggia il display di colore blù, una manopola per il volume e a sinistra la selezione degli ingressi e il tasto di mute. Il contenitore, come già ribadito, è in alluminio lavorato dal pieno, ciò significa che esso viene ricavato per tornitura da un lingotto e ha la struttura internamente a 'H non risonante', una soluzione ideata da Jeff Rowland e tesa da una parte ad azzerare le risonanze e dall'altra ad attutire le vibrazioni captate dall'esterno. La circuitazione prevede una sezione di alimentazione comune ai due canali, ma completamente separata a tutti i livelli (circuiti di stabilizzazione, filtro, ecc ecc) e una configurazione totalmente dual-mono per i restanti circuiti, dall'ingresso fino all'uscita. Gli input disponibili sono 3 sbilanciati e 2 bilanciati, per 2 uscite solo bilanciate, da accoppiare -ovviamente- a finali Jeff Rowland (questi ultimi tutti dotati solo di ingressi bilanciati). Il Concerto è dotato di un pratico telecomando, che permette il controllo del volume e del bilanciamento, la selezione degli ingressi e il mute; è possibile poi installare una sezione Phono opzionale, da inserire sul retro dell'apparecchio. Molto bello il display ad alta luminosità di colore blù e a tre cifre, che indica il livello del volume

Un finale molto potente
Il Model 201 è un finale anch'esso basato su un contenitore in alluminio tornito dal pieno con struttura ad H non risonante. Le dimensioni sono compatte per una macchina che permette un facile inserimento e un'eccellente modularità, visto che per impieghi Home Cinema si potranno acquistare 5 unità per ottenere un'amplificazione di livello assoluto. Di grande potenza -250W su 8 ohm e 500W su 4 ohm-, il model 201 è basato sull'utilizzo di una circuitazione 'KE Power' in classe D, caratterizzata da una bassa temperatura di funzionamento e da una conseguente alta efficienza dei circuiti. Come tutti i finali Jeff Rowland, il Model 201 è dotato solo di ingressi bilanciati e di una coppia di uscite per diffusori che utilizzano un esclusivo sistema di serraggio, in grado di assicurare il miglior trasferimento di corrente ai diffusori.

Ascolto
L'accoppiata Jeff Rowland merita, a tutto tondo, l'affiche di 'esoterica'. Il messaggio sonoro è riprodotto da queste elettroniche con un'incredibile precisione, ma allo stesso tempo è anche ottimamente amalgamato, il che consente di apprezzare non 'solo' il particolare o lo strumento, ma questi ultimi all'interno della base ritmica in un'unica sensazione, che è poi quella voluta dall'artista.
La riproduzione delle voci è emozionante e coinvolgente e con diffusori di livello adeguato (la prova d'ascolto è stata effettuata con la coppia di B&W 803D in prova su queste pagine) si raggiunge un elevatissimo grado di veridicità. Il registro grave è deciso e scandito, e arriva fino in fondo verso le note più gravi con grande energia e convinzione, riuscendo perfettamente a controllare ogni situazione.
Ciò che colpisce è la grande naturalezza e spontaneità di questa accoppiata, che si fa apprezzare proprio per il fatto di non accorgersi della sua presenza, non sembrando in nessun caso, ciò che si ascolta, un qualcosa di artefatto o di 'manipolato'.
Pur non raggiungendo le eccelse vette dei fratelli maggiori, il Concerto Preamp e i Model 201 risultano eccezionalmente convincenti e dotati di grande carattere.
Non appare, infatti, per nulla marcata la differenza tra questi ultimi e il Synergy II (come preamplificatore) o il Model 112 (come sezione di potenza); il loro 'risultato sonoro', è appena un gradino sotto: ma è naturale che sia così. Attenzione, comunque, a osservare un periodo di rodaggio, soprattutto per i finali Model 201, di almeno 200 ore, nelle quali questi ultimi raggiungeranno man mano le massime prestazioni sonore di cui sono capaci.

Conclusioni
Ci troviamo di fronte al compimento di un piccolo miracolo. Riuscire, infatti, con una cifra tutto sommato contenuta a venire in possesso di elettroniche dal cuore 'esoterico' è stato un grande sforzo per Jeff Rowland, e sarà un gran piacere per le orecchie dei fortunati possessori del Concerto preamp e dei Model 201. L'accoppiata può ritenersi a tutti gli effetti definitiva, un punto di arrivo sulla quale lavorare poi, con passione, scegliendo cavi adeguati, diffusori di grande livello ed eccellenti sorgenti, così da raggiungere un insieme massimamente evocativo ed emozionante.