Hi-Fi Story
B&W
2a parte




Ken Kessler




Ken Kessler è uno tra i più noti recensori di Hi-Fi a livello mondiale. Firma autorevole di molte riviste internazionali di settore in lingua inglese, tra le quali ricordiamo Stereophile (USA) e Hi-Fi News (UK). Oltre ad aver realizzato molti libri specifici sulla materia e scritto innumerevoli articoli, può definirsi a pieno titolo un vero appassionato di riproduzione musicale fin dai suoi albori, e rappresenta una delle icone viventi del settore, almeno dal punto di vista giornalistico. Acuto osservatore e grande professionista, coltiva molte altre passioni, tra cui orologi, vini e.. l'Italia..!






Guardando un attimo indietro nella storia di B&W, è davvero straordinario quanto velocemente essa sia passata dal retrobottega del negozio di John Bowers, allo status di azienda internazionale.

Nel 1972 B&W apre la fabbrica di Meadow Road, a Worthing, che include camere anecoiche e strumentazione Bruel & Kjaer, entrambe indispensabili per procedere ad accurate serie di controlli e misurazioni. Con ciò, prende corpo il sogno di John: possedere una strumentazione d'avanguardia per fare ricerca avanzata di livello mondiale.
E' il 1973, ed oltre il 60% della produzione è destinata all'esportazione. B&W è insignita del suo primo Queen's Award per l'Industria (ne avrà altri), una gran bella, significativa soddisfazione per un'azienda così giovane.
Nonostante si attraversi un'epoca che tende a sostituire l'approccio scientifico con quello soggettivo, B&W rimane orgogliosamente fedele al suo metodo progettuale, basato sulla conoscenza tecnica e sulla ricerca scientifica. Con l'ausilio di sistemi informatici particolarmente avanzati, e con la collaborazione delle Università britanniche, il team di ricerca B&W indaga su tutte le problematiche relative al diffusore acustico e alle sue prestazioni, focalizzando una precoce attenzione - grazie all'impiego dell'interferometria laser - alla ricerca sulla linearità di fase.
Nel 1974 viene nominato capo dello staff progettuale l'industrial designer Kenneth Grange. Il suo ingresso in azienda aumenta ulteriormente l'appeal del prodotto, ponendo in maggior considerazione aspetti come la forma e la finitura estetica, fino allora sostanzialmente ignorati dalla maggior parte dei costruttori audio. E' sempre in questo periodo che B&W si arricchisce di un altro segno distintivo: il Kevlar. Si tratta di una fibra sintetica, brevettata dalla DuPont, in origine utilizzata per la produzione di giubbetti antiproiettile in virtù della sua straordinaria resistenza.
B&W intravede in questa fibra la possibilità di realizzare membrane per altoparlanti dalle caratteristiche straordinarie. I vantaggi del Kevlar sono notevoli; oltre alla grande resistenza, tende a ridurre drasticamente le onde stazionarie, dannose alla gamma media, porzione cruciale per la riproduzione musicale. Contemporaneamente risulta assai efficace come materiale per i woofer, ai quali dona un basso pulito, profondo e controllato.
In virtù di tutto ciò, si progettano rapidamente dei modelli di brevetto esclusivi.
Quando arriva in B&W, la fibra di Kevlar subisce un procedimento che la rende idonea allo specifico impiego. Innanzi tutto viene impregnata con una resina che ne irrigidisce la struttura e ne permette la formatura a cono durante l'apposito, susseguente processo. Una volta uscito da questo stadio, il cono di Kevlar, ancora allo stato grezzo, viene trattato con una pellicola polimerica che ne sigilla le singole fibre, trasformando la membrana tessile in una struttura virtualmente unica, semiflessibile, dotata di un prefissato fattore di smorzamento. B&W afferma che i suoi coni in Kevlar esibiscono un punto di 'break-up' (momento in cui la membrana si deforma producendo distorsione. NdT) sconosciuto ai materiali convenzionalmente usati. Inoltre, presenta una dispersione più costante a tutte le frequenze trattate, e con più coerenza temporale.
I vantaggi degli altoparlanti in Kevlar si sarebbero riverberati nel tempo anche in altre applicazioni audio, quali l'Home-Theater, che ha visto proliferare il numero degli speakers nello stesso ambiente, e la Custom-Installation, con acustiche destinate ad essere dissimulate nelle pareti domestiche e ad interagire con ogni tipo di cubatura.
Nel 2009 saranno 35 anni che B&W utilizza il Kevlar come materiale prediletto per le membrane dei propri drivers.
Sebbene gli altoparlanti dinamici siano apparsi in coincidenza con gli esordi della riproduzione sonora, il comportamento di un driver durante il suo funzionamento era impossibile da analizzare a causa dei rapidi, microscopici movimenti, sia ad occhio nudo, sia con gli strumenti tecnici disponibili al momento. Nel 1976, John (Bowers), investendo nella creazione di strumenti diagnostici e di misura, inaugura il dipartimento R&D (Ricerca e Sviluppo), capitanato da uno staff di validi tecnici - specialisti in acustica ed ingegneri del suono - destinato ad indagare proprio in tal senso.
Il primo risultato di questo nuovo approccio e 'creatura' dell'ufficio R&D, è il modello DM6, il primo diffusore acustico a fase lineare costruito nel Regno Unito. Il suo look originale gli vale il soprannome di 'pinguino in gravidanza', a causa del pannello frontale prominente. Un anno più tardi, il DM7 aggiunge un'altra innovazione denominata 'free-standing tweeter configuration', vale a dire, l'unità per le alte frequenze montata esternamente, in cima al cabinet, al fine di ridurre le diffrazioni.
Nel 1978 B&W si guadagna il suo secondo Queen's Award per aver decuplicato il volume esportato dal 1973. Niente male per un'azienda appena dodicenne, in un paese inflazionato di costruttori di casse acustiche, molti dei quali attivi da prima del secondo conflitto mondiale. B&W completa il decennio con uno dei modelli più rappresentativi della sua storia: il Modello 801. Nato come monitor da studio, si ricava immediatamente un posto d'onore in un mercato fin là dominato da marchi come Altec, Tannoy, JBL. L'etichetta discografica EMI è la prima a provarlo nei propri studi e quindi prontamente lo adotta come standard di riferimento per gli studi di Abbey Road, noti dai tempi dei Beatles. Ad essi seguono Decca, Philips, Deutsche Grammophon. Questo successo può essere distribuito tra gli ingegneri dello staff e John Bowers stesso. Nel corso della sua carriera, l'ossessione per la musica classica ed il perenne rifiuto al compromesso, portano Bowers a stabilire una stretta e fruttuosa collaborazione con i suoi ingegneri, benedetta da un reciproco rispetto e tradotto nella ricerca dal continuo miglioramento che farà, tre anni più tardi, il B&W 801 un riferimento mondiale. Al contempo, il modello 801 fornisce alla B&W un ulteriore livello di visibilità, oltre a quello, già conquistato, del mercato audio domestico nazionale. Con il successo nel settore professionale, B&W si costruisce una reputazione di classe internazionale e ben oltre il circuito dell'hi-fi.
Sebbene la Gran Bretagna sia colpita da una recessione nei consumi, le vendite B&W non risentono più di tanto del problema. Nel frattempo, Robert Trunz è nominato direttore marketing, liberando John Bowers da i molti impegni che lo vedevano spesso lontano dall'Azienda. Ora potrà finalmente tornare ad occuparsi più attivamente dell'ufficio Ricerca & Sviluppo, a capo delle sue amate maestranze.

Ken Kessler