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Bentley Brooklands




Sportive, eleganti, uniche. Una vetrina sulle più belle autovetture in commercio, curata dalla più esclusiva rivista di settore.










La Bentley Brooklands è una fantastica vettura da pub. Con questo non voglio dire soltanto che è una vettura fantastica con la quale recarsi al pub (indubbiamente lo è, ma prima fareste bene a controllare le dimensioni del parcheggio), ma che sembra proprio quel tipo di auto che può essere stata progettata soltanto dopo un bel paio di boccali di birra. E non è una critica: il pensiero privo di inibizioni è qualcosa di meraviglioso. Ci si incontra con un paio di colleghi dopo l'orario di lavoro, si chiacchiera del più e del meno, si trangugia qualche boccale e, improvvisamente, ci si ritrova a disegnare la sagoma di una coupè a due porte, lunga 5,20 metri, pesante quasi tre tonnellate con i passeggeri a bordo, azionata dal motore V8 più ricco di coppia di tutto il mondo, in grado di sfiorare i 300 km/h e che costa all'incirca 345.000 euro.
Indubbiamente questo genere di cose non accade alle 8:30 di un grigio lunedì mattina nella sala del consiglio di amministrazione. Anche se non sappiamo come sia nato il progetto di questo modello Brooklands, quelli della Bentley ammettono che si tratta del risultato di un esercizio del tipo 'cosa succederebbe se...'. Un cinico potrebbe sentirsi tentato di completare la frase con le parole 'il riscaldamento globale non esistesse'. Forse gli ingegneri della Bentley non sono convinti della sua esistenza. Come il suo nome suggerisce, la Brooklands si ispira al passato glorioso e scialacquatore della Bentley, quando la storia dell'automobilismo e delle competizioni era direttamente e appassionatamente legata alle dimensioni, alla potenza e alla velocità, vale a dire a vetture enormi, massicce e poco plausibili.
La discussione del tipo 'cosa succederebbe se...' aveva presumibilmente preso in considerazione l'idea di un'ammiraglia in grado di prendere il posto della Continental T della fine degli anni 90, capace di rappresentare i valori delle Bentley della vecchia scuola e di superare in magnificenza quelli della Azure T Cabriolet su cui è basata. In effetti, la Brooklands è un'evoluzione, in formato coupè, di quell'enorme vettura dotata di capote; è stata equipaggiata con un elegante tettuccio in acciaio saldato a mano ai pannelli di un retrotreno lievemente modificato e con un motore ancora più potente. In effetti, qualsiasi concezione di 'prodigalità' possiate avere in mente, la si può applicare alla Brooklands, soprattutto per quanto riguarda ciò che la gente definisce la sua caratteristica più preziosa in assoluto. Ci vogliono 130 ore soltanto per la saldatura a mano dei pannelli della scocca. Altri elementi di prodigalità sono i pacchetti comprendenti la vernice della carrozzeria e l'arredamento interno: 'tre miliardi e mezzo' di opzioni offerte come standard..
E, poi, c'è la versione perfezionata del grosso motore V8 ad aste e bilancieri apparso per la prima volta, con una capacità di 6,23 litri, nella Bentley S2 del 1959. Da quei tempi, la sua cilindrata è solo moderatamente aumentata, raggiungendo i 6,75 litri, ma 49 anni di applicazione della tecnologia e due compressori hanno consentito un aumento della potenza e della coppia pari al 150%, con un picco massimo di 530 CV e 1.050 Nm. Vi prego di notare l'assenza di qualunque aggettivo per sottolineare il concetto: bastano i dati a spiegare perchè la Brooklands è in grado di compiere il passaggio da 0 a 160 km/h in 11 secondi.
Esistono cose molto peggiori che ritrovarsi all'interno dell'opulento e spazioso abitacolo della Brooklands.. La prima volta che ci si ritrova dietro il suo volante si è costretti a rivedere tutte le proprie convinzioni, ma basta percorrere una ventina di chilometri per rendersi conto che si sta viaggiando su una vettura enorme ma sorprendentemente elastica, e non su uno yacht Sunseeker dalla potenza pazzesca che ti scaraventa in avanti.
In ogni caso, l'accelerazione rimane quella di uno yacht Sunseeker. Il potentissimo slancio sembra sprigionarsi da un pozzo senza fondo di 'energia nera', accompagnato soltanto da un leggerissimo brontolio del motore V8 a basso regime di giri collocato davanti a noi. Se si ascolta molto attentamente si riesce a percepire il clic delle punterie dei cuscinetti a rulli, ma non tentate di sporgervi in avanti quando tenete l'acceleratore premuto fino in fondo: i vostri muscoli addominali ne risentirebbero. Il fatto che il cambio automatico disponga di sei rapporti appare quasi arbitrario, o può sembrare addirittura un impiccio, dato che a questa vettura ne basterebbero in effetti la metà. Anche la potenza di 530 CV erogata a soli 4.000 giri sembra un po' deludente nel contesto del peso di questa vettura, dato che equivale soltanto a 199 CV per tonnellata. Però, i 1.050 Nm di coppia fanno sparire tutte queste impressioni, cancellano qualsiasi sorriso dalla faccia del proprietario di una 911 e fanno piazza pulita di qualsiasi vettura che tenti anche solo lontanamente di avvicinarsi a questo tipo di lusso. Tanto vale ammettere direttamente che è una delle meraviglie del mondo.
Ne verranno costruiti soltanto 550 esemplari e 500 di questi sono già stati venduti a persone che non l'hanno mai guidata. Spero che si rendano conto di che cosa hanno comprato.

Alessandro Pasi