Lo specchio di Cassandra




 




La leggenda narra che il Dio Apollo era innamorato di Cassandra, figlia di Priamo ed Ecuba. Egli aveva promesso d'insegnarle a indovinare il futuro, se ella avesse acconsentito a concedersi a lui. Cassandra accettò lo scambio, e ricevette le lezioni del dio; ma, una volta istruita, si sottrasse a lui. Allora Apollo le sputò in bocca, ritirandole non il dono della profezia, ma quello della persuasione. Pierre Grimal Enciclopedia dei miti - Ed. Garzanti






Non capita spesso l'occasione di potersi finalmente levare qualche sassolino dalla scarpa e, quando questa si presenta, sorge e si dilata in noi un vago senso di liberazione... Recentemente, questa opportunità mi si è presentata, leggendo su di una rivista di settore, che un nuovo Album musicale esce esclusivamente in formato scaricabile ed ...in vinile, snobbando clamorosamente il CD!
Per me il collegamento con i lontani anni '80 è stato immediato: allora fui abbondantemente sbeffeggiato e deriso perchè, nei miei articoli di quel tempo, sostenevo ad oltranza la qualità del vecchio e caro LP, non abbracciando entusiasticamente, come tutti facevano, il nuovo compact disc. Conservo interessantissima corrispondenza nella quale svariati personaggi, anche 'appassionati ed illuminati' mi chiedevano come facevo a 'non capire' e mi elencavano tutti i difetti dell'analogico e tutti i vantaggi del digitale, mi invitavano ad aggiornarmi e a non essere così pateticamente passatista... 'Sicuramente Zen ha i suoi interessi da difendere...' 'E' scioccamente retrogrado chi continua a voler usare i vecchi LP invece di aiutare questa nuova e meravigliosa tecnologia a crescere e svilupparsi...' 'Bisogna non capire assolutamente nulla di riproduzione musicale per non accorgersi degli immensi passi avanti che la tecnica ha fatto...'
Questi sono solo accenni di quella marea montante che vedeva tutto il mondo audiofilo gettare alle ortiche i vecchi dischi per acquistare il nuovo gioiello della scienza e della tecnica.
Ricordo appassionati che, sotto il bombardamento delle riviste, non solo acquistavano tutto il nuovo in digitale, ma addirittura si liberavano delle vecchie raccolte per sostituirle con nuovi e fiammanti dischetti di plastica... A dire il vero per me, e per altri come me, quella fu una stupenda occasione per mettere insieme incredibili raccolte a prezzi molto bassi, raccolte che oggi sono, giustamente, occasione di soddisfazione e di orgoglio.
Ricordo che la motivazione di base riguardava la pretesa assoluta superiorità del mondo 'elettronico' sul mondo 'meccanico' e la generale convinzione che un 'qualcosa di nuovo' sia sempre superiore a 'qualcosa di più vecchio'. La incondizionata fiducia nella scienza è dura a morire!
Ora però ci avviciniamo ad una svolta epocale, non tanto nel nostro piccolo mondo, quanto in quello ben più importante e 'totale': l'intero Pianeta! Si incomincia a capire che non sempre 'nuovo è bello', ma, soprattutto si capisce che è importantissimo essere estremamente attenti agli 'effetti collaterali' nascosti sotto i maliosi veli delle nuove scoperte!
Ma, per tornare agli anni '80, ricordo ciò che mi disse, anni dopo, il direttore di una rivista, che mi confidò il disappunto di alcune grosse aziende produttrici di lettori digitali: '...ma perchè permettete a quel c... di Zen di scrivere quelle cavolate sui CD?... con tutti i soldi che noi investiamo in pubblicità sulla vostra rivista!...'
Questo era lo scenario di quei tempi, ma, onestamente, non mi sono mai fatto alcun problema per tutte quelle critiche che mi venivano riversate addosso. Sono sempre stato molto sereno nelle mie convinzioni, anche perchè non si basavano su 'prove di laboratorio', ma semplicemente sulla mia già lunga esperienza sul campo e su quella dei tanti clienti che, negli anni, avvaloravano costantemente le mie tesi. Esperienza, poi, che come ogni persona assennata può subito capire, deve basarsi unicamente sugli ascolti e sulla eventuale 'fatica' che questi ascolti possono provocare: bisogna sempre lasciare che sia 'il corpo' a parlare e non il, quasi sempre ingannevole, 'mentale' .
E adesso è arrivata l'ora della resa dei conti: il vecchio vinile non solo sta tornando clamorosamente ad essere considerato e prodotto, ma, a parte i più retrivi (ed i più sordi!...), molti hanno capito che, probabilmente, il 'mantenimento dell'analogo' rappresenta, come sempre avevamo gridato, la massima espressione possibile, (logicamente sul piano della resa delle qualità artistiche) per l'immagazzinamento della 'analogicissima' musica.
Sicuramente il download è il presente e sicuramente è anche il futuro, per praticità, comodità ed esigenze di mercato, ma il vecchio LP avrà sempre, al suo arco, molte frecce che nessuno spunterà mai. Ricordo un articolo, che avevo scritto nel marzo del 1985, nel quale dicevo di fare attenzione, perchè non era l'analogico che era morto, ma era forse proprio il CD che aveva serie possibilità di non 'diventare mai vecchio'!
E, poi, v'è un'altra doverosa considerazione che risulta essere una bruciante ironia per i fanatici del progresso a tutti i costi: il vecchio LP rappresenta, in assoluto, il più sicuro e 'innovativo' formato contro ogni pirateria e, per la sua elaborata produzione, contro ogni forma di svilimento che l'improvvisazione e l'assenza di cultura può provocare.
Potrebbe, quindi, essere la più grande garanzia possibile per tenere in vita il mercato dell' Alta Fedeltà, altrimenti destinato allo sfilacciarsi e al corrompersi, sotto la valanga, qualitativamente disastrosa, che la Rete può vomitare. Infatti, il 'tutto' raggiungibile da 'tutti' si dirige obbligatoriamente verso la pura 'quantità' e quindi manca, per definizione, della 'qualità', elemento sul quale si basa tutto il nostro settore che, da sempre, ha 'l'alta qualità della riproduzione' come scopo finale.
Purtroppo ho sempre notato come tutti vorremmo, legittimamente, la qualità a bassissimo prezzo (e la qualità effettivamente può costare pochissimo...), ma nessuno vorrebbe pagare la ricerca ed il lavoro assolutamente necessari per arrivare al raggiungimento, sicuramente possibile, degli elevati standard qualitativi!
Tutti vogliamo poter pagare poco il risultato, ma nessuno vuol contribuire alla realizzazione della strada da poter percorrere per ottenere quel risultato.
Questa problematica è tragicamente legata alla distorta concezione che tutti abbiamo della 'democrazia', sempre sentita come punto d'arrivo di un doloroso e conflittuale riscatto (o, per i peggiori, è l'ambito dove chi è più 'furbo' ha la possibilità di fare i propri comodi: 'homo homini lupus'...) e non come la consapevolezza unitaria di una 'umanità' (intesa non come collettività, ma come definizione della peculiarità dell' 'essere uomo') della quale l'individuo si deve riappropriare.
L'uomo può fare ben poco per migliorare la Società, ma può fare moltissimo per migliorare se stesso!
Comunque, in fin dei conti, ritengo che il disco in vinile è sopravvissuto e sopravvivrà ancora perchè, probabilmente, rappresenta una punta di eccellenza nella diuturna esplorazione compiuta dall'uomo: come gli strumenti prodotti dalla vecchia scuola Cremonese di liuteria, o il lavoro del Dominicus Perignon, o la nascita della antichissima Polenta...
Scoperte piccole e grandi che accompagnano il nostro percorso ed il fluire del nostro tempo, momenti nei quali la percezione dell'Intelletto fattivamente si concretizza nell'Opera dell'uomo: non per nulla è stato detto che fu Noe ( in greco Nous = intelletto) l'inventore del vino...

Lorenzo Zen