In libreria I testi di Jeff Buckley




 Arcana Editore




Dark Angel I testi di Jeff Buckley Giulio Casale Luca Moccafighe






Dark Angel. E angelo lo è davvero Jeff Bukcley, nel volto etereo e affilato, nel corpo esile, nello sguardo timido a esplorare con curiosità le insondabili sponde del mistero, di quanto è annidato oltre, con fulgida e dorata inquietudine. Un angelo Dark, appunto. Una personalità affascinante dentro un cantautore originale e inusuale, alla ricerca continua di un modo, di una forma, di un essere: del suono perfetto. Alieno alle mode e ai fanatismi, prigioniero di un'eredità pesante, ingombrante come un'ombra che non lascia mai soli, e che insieme racchiude un destino, quella del padre, l'indimenticato e indimenticabile Tim Buckley. Giulio Casale e Luca Moccafighe esplorano la poetica del giovane artista attraverso un'analisi dettagliata e puntuale dei suoi testi, insieme acerbi e definitivi, pervasi da un anelito impalpabile eppure ossessivo alla ricerca della Bellezza. Un'occasione per esplorare lo straordinario e fascinoso laboratorio creativo di un autore unico e diverso, controcorrente, che ha saputo e voluto rinnovare la musica rock con un gusto dal sapore retrò, demodè. Lirico e rock insieme, Jeff si è distinto per il suo talento straordinario e precoce, eclettico, perfezionista, mai esaustivo.
Tanto, tutto in un canzoniere raccolto in pochi titoli: l'album vero e proprio, Grace, e l'incompiuto Sketches (For My Sweetheart The Drunk), oltre a numerosi componimenti 'extravaganti' che stanno intorno e si aggirano errabondi alla ricerca, e a numerose cover, tra cui si distinguono i contributi più importanti a Bob Dylan, agli Smiths, a Billie Holiday, allo stesso, immancabile, Tim Buckley. Un artista dominato da un dualismo di luci e ombre, che solo può essere misura di eccezionalità. Eppure solare, ironico, positivo. Il volume si avvale di interventi lapidari e significativi di artisti che questo fascino lo hanno subito, tra gli altri Brad Pitt, Elton John, Bono Vox, Vinicio Capossela, di quest'ultimo sono pubblicate due lettere a epilogo. Tutti i verbi di questo scritto sono al presente, come eternamente presente è l'arte vera, quella che non conosce passato, e proprio per questo di Jeff Buckley non si può che parlare in termini di oggi, sempre. Eppure è affidato all'intuizione il suo talento, quello appena sbocciato e ancora in progress. Perchè la vita è troppo breve, rapita in una notte avvolta dal mistero, inghiottita da un fiume che non l'ha più restituita.