Valvole allo stato dell'arte




Convergent SL1 MKII - JL2 MKII




Convergent probabilmente è il più autorevole costruttore americano di elettroniche Hi-End a valvole. Cavallo di battaglia del produttore è l'arcinoto preamplificatore SL1, introdotto nel 1985 e ora commercializzato nella sua ultima versione MKII Ultimate. Ma Convergent è anche finali a valvole di grande spessore sonico e in grado di interfacciarsi alla perfezione con il preamplificatore.






Oggetto della prova è quindi l'accoppiata entry-level, si fa per dire, pre/finale, in grado di 'emozioni' uniche, e che esprime una qualità di riproduzione praticamente senza rivali tra le elettroniche a valvole.
Il preamplificatore SL1 di Convergent è considerato, sin dalla sua introduzione avvenuta più di vent'anni fa, il miglior preamplificatore a valvole nella propria classe di appartenenza, grazie anche a un rapporto qualità/prezzo assolutamente imbattibile.
Agli occhi dei meno appassionati di audio Hi-End, parlare di convenienza con certe cifre in ballo potrebbe sembrare almeno 'originale', ma tant'è, visto anche lo stadio Phono di cui è dotato, da molti additato come il più performante ingresso per giradischi in commercio. Lo stesso Ken Stevens, deus-ex-machina di Convergent, per migliorarlo significativamente ne ha elaborato una versione senza compromessi, chiamata SL1 Legend che, seppure notevolmente migliore del suo 'fratello povero', costa esattamente il doppio!
Giunto, quindi, alla sua quarta revisione e dopo aver superato l'età della ragione, SL1 ha saputo resistere a qualsiasi ciclone e tendenza di mercato, proponendosi oggi più fiammante che mai nella versione MKII Ultimate.
Il maquillage subito dalla macchina negli anni, ha visto numerose modifiche sia nei componenti che nelle valvole utilizzate e infine nello stadio di alimentazione, ma il sound-feeling è rimasto lo stesso, inossidabile, inalterato. Anche il valore sul mercato dell'usato resta 'sorprendentemente' alto per una elettronica di questo tipo, a testimonianza della bontà del prodotto. Una fama così 'imbarazzante' ha finito però per offuscare il resto del catalogo di Convergent, costituito da due eccellenti finali. Si chiamano JL2 Signature MKII - oggetto della prova - e JL3Signature MKII, e sono rispettivamente un ampli stereofonico da 2X100W su 4/8 ohm e un finale monofonico da 150W su 8 ohm e 200W su 4 ohm. Anche loro, come questo SL1, sono giunti alla 4&grad; edizione e sono entrambi contraddistinti da una configurazione monotriodo in classe A pura. Rappresentano l'attuale stato dell'arte in fatto di amplificazione valvolare, non vantando molti concorrenti in grado di annoverare simili caratteristiche. Sono massicci, ma del resto la configurazione monotriodo che li caratterizza, seppure la migliore dal punto di vista sonico (si evita il trasformatore di uscita, che è il tallone d'Achille dei finali a valvole), richiede un quantità elevata di tubi - in questo caso di 6550 e in numero di 16 - e quindi le dimensioni e il peso lievitano inevitabilmente. Ma chi ha mai visto un finale valvolare pesare come uno digitale.

Hand-Made
Come tutti i prodotti semi-artigianali, sia SL1 che il JL2 beneficiano di una costruzione accuratissima e tesa al raggiungimento delle massime prestazioni sonore, anche se ciò si riflette vertiginosamente sui costi. Il pre e il finale condividono, ovviamente, molte scelte costruttive; il materiale dei telai, per esempio, in metallo appesantito e irrobustito tramite l'applicazione di un particolare strato inerte, anch'esso metallico, che serve per assorbire le vibrazioni, e quello per gli stampati, in teflon. Ma mentre per il preamplificatore tutto il circuito si sviluppa su una basetta, per il finale si è fatto uso di una tecnologia mista con cablaggio anche in aria. SL1 è un preamplificatore con alimentazione separata, e l'unione tra il gruppo di alimentazione e la macchina vera e propria avviene tramite un lungo cavo non dotato di connettori. Ciò non certo per un risparmio economico, ma per eliminare il maggior numero di connettori e connessioni possibili, secondo Ken Stevens tra i principali 'colpevoli' delle cattive prestazioni sonore di un apparecchio.
Altra 'fissazione' di Ken sono i cavi di alimentazione, e infatti SL1 è dotato di un proprio cordone di sezione e aspetto davvero imponenti; la Convergent consiglia caldamente l'uso esclusivo di quel cavo (ciò rappresenta anche un notevole risparmio economico, visti i costi dei cavi speciali per alimentazione). Uno sguardo all'interno denota l'uso di componenti selezionatissimi; condensatori marchiati Convergent per tutti gli stadi a eccezione di quelli phono, dove è proprio Ken Stevens che interviene direttamente con elementi costruiti hand-made nella sua fabbrica. Il controllo di volume e balance sono almeno degni di nota, visto che utilizzano commutatori military-grade e resistenze a basso rumore, mentre i cavi di interconnessione interni utilizzati sono tutti in teflon con conduttore in argento. Insomma, al suo interno si gode uno spettacolo che è poco definire confortante. Quest'ultimo è un pre molto asciutto in quanto a versatilità.
Solo un ingresso phono con la possibilità di variare l'impedenza di carico della testina, due linee, un tape-monitor e due uscite, null'altro, ma questo basta alla musica.
Il finale JL2 non è certo da meno, e a proposito di 'fissazioni' del nostro Ken Stevens, egli cerca sempre di far percorrere al segnale la minor strada possibile. Ed è per questo che i connettori di ingresso e di uscita dell'apparecchio sono posti sui fianchi, i primi a ridosso dell'ingresso del circuito, e i secondi nelle immediate adiacenze del reoforo di uscita dell'ultimo tubo finale della catena. Una scelta non proprio comoda, ma quando è la qualità a dettare le regole tutto è giustificato.
Molto comodo il sistema di regolazione della corrente di Bias, attuato tramite un voltometro LCD, un commutatore e delle manopole multigiri particolarmente precise. L'operazione da fare è facile, vista anche la grande stabilità del finale, e diventerà un piacevole rito da celebrare ogni tanto con il nostro 'bestione'...!
Sul posteriore solo la vaschetta per l'alimentazione e l'interruttore; il JL2 ha in dotazione lo stesso cavo speciale del Convergent SL1 ed è provvisto per l'uscita diffusori di morsetti molto robusti da serrare con una chiave.

Ascolto
Questa accoppiata Convergent ci dà l'occasione di sfatare, una volta per tutte, la vecchia e annosa diatriba tra le valvole e lo stato solido. Ascoltando questi due gioielli, infatti, si ascolta semplicemente la musica, perfettamente riprodotta, eccezionalmente piacevole, per quello che è. Non c'è nessuna - e questo in particolare per il finale - delle controindicazioni tipiche di una amplificazione a valvole.
Basso lungo, soprattutto, ma anche scarsa capacità di pilotaggio e uno spettro medio-alto, a volte troppo presente e incombente.
I Convergent sono fluidi, dolci, lineari, ma allo stesso tempo potenti e veloci quando e quanto serve. Le basse frequenze sono ben presenti, forti, ma assolutamente sotto controllo, come mai ci si aspetterebbe da una soluzione tutta a valvole come questa. La scena è profonda, ampia, e tutto è perfettamente a fuoco, scandito e intellegibile singolarmente, seppure faccia parte di un unico messaggio, che è poi quello che il musicista vuole trasmettere. Non c'è da elucubrare, da parlare della grancassa o del violino, o meglio ancora della chitarra o della batteria: con questa accoppiata Convergent tutto scorre in modo piacevolmente sorprendente, e la musica sembra più bella di come non lo sia mai stata, almeno alle orecchie del recensore. è grandioso anche il rispetto del silenzio. SL1 e JL2 ossequiano la musica anche nel momento estremo, quando il messaggio, per brevissimi istanti, manca e nulla si deve udire. Proprio in quei casi, che sono paradossalmente i più difficili da 'riprodurre', i Convergent tacciono. E se è vero che gli apparati di riproduzione altro non sono se non dei meri 'traduttori' del messaggio musicale, degli apparecchi che riproducono la musica interpretandola nel loro personalissimo modo, ebbene questo modo, il 'modo' Convergent ci affascina e ci convince profondamente, e come poche elettroniche avevano fatto finora.

Conclusioni
Questa accoppiata Convergent rappresenta l'attuale stato dell'arte dell'amplificazione a valvole.
E chi pensava che proprio sui tubi termoionici si fosse detto tutto, aveva sbagliato di grosso.
Musicali, eufonici, potenti, SL1 e JL2 rappresentano l'alternativa per il vero appassionato di musica che vuole godere, come mai prima, delle emozioni e delle profonde sensazioni suscitate dalla musica. Sono costosi, il finale è ingombrante: è tutto vero.
Ma un prezzo bisogna pure pagarlo. E la contropartita offerta è delle migliori, se non la migliore.
A buon intenditor.