Straordinaria eleganza




VPI Aries 3




Bello da guardare e grandioso da ascoltare. Questa è la sintesi della nuova 'creatura' VPI, un perfetto equilibrio tra eccellenti prestazioni, estetica mozzafiato e un prezzo tutto sommato ancora ragionevole.






VPI è una azienda americana da sempre votata alla fabbricazione di giradischi; prova ne è il folto catalogo, che vede ben 7 modelli di lettori offerti con differenti rifiniture e dotazioni, 4 diversi bracci, numerosi accessori e due macchine lavadischi, una automatica molto in voga tra gli appassionati, e una semi-automatica, meno comoda ma non certo meno efficace. In questo 'ambiente' è nato l'Aries 3, che sostituisce il 2, un giradischi quest'ultimo che ha riscosso un grande successo di pubblico, grazie all'eccellente suono di cui era capace, unito a un favorevole rapporto qualità/prezzo.

Nobile derivazione
Molti dei principi costruttivi e dei materiali utilizzati dall'Aries 3 sono derivati dal top di gamma HR-X, un giradischi che viene considerato un'assoluto riferimento in tutto il mondo. Il piatto dell'Aries 3, di grande spessore, è in acrilico, e in esso è compreso un cuscinetto invertito di grande qualità. La base del giradischi, estremamente stabile, è formata da un sandwich di 2 strati di acrilico nero lucido, inframmezzati da uno strato di alluminio, formula che si è rivelata di grande efficacia per la drastica diminuzione delle vibrazioni provenienti soprattutto dall'esterno. Il motore, come tradizione VPI, è alloggiato in un contenitore a parte che si integra perfettamente con la base, tanto da sembrare un tutt'uno, ed è del tipo asincrono da 300 giri al minuto. L'Aries 3 è sostenuto da quattro coni d'alluminio con sfere d'acciaio sulla punta, così da fornire un'eccezionale rigidità e un ampia possibilità di regolazione.
Altro aspetto importante sono le dimensioni dell'Aries 3, piuttosto contenute (circa 48cmX33cm nella versione con braccio da 9' e 53cmX33cm in quella estesa), e che permettono una facile collocazione su ogni tavolino.
Per l'Aries 3 sono poi disponibili alcuni accessori, che possono diventare degli appetibili up-grade in una fase successiva a quella d'acquisto dell'oggetto. Il famoso alimentatore esterno SDS (Synchronous Drive System) dotato di doppio display e in grado di migliorare notevolmente la stabilità di rotazione e di conseguenza il suono del giradischi, le Mini TNT Feet, dei piedini in grado di smorzare notevolmente le vibrazioni provenienti dal tavolino di appoggio, e infine il classico clamp in acciaio da porre sopra il disco e dotazione dei modelli superiori.
L'Aries 3 è disponibile in 3 diverse versioni, per venire incontro a ogni esigenza; quella base, che prevede il solo giradischi senza braccio, e due Black Knight, ovvero laccate lucide nero piano. Una con braccio JWM 9 ( base del catalogo VPI con lunghezza da 9'), e l'altra con il JWM 10.5i. A proposito di quest'ultimo, braccio con canna da 10,5' esso è la versione aggiornata del JWM10.5 Memorial. Dotato di cablaggio Nordost Valhalla, di nuovo contrappeso, sistema di regolazione del VTA e con collarino anti-vibrazioni totalmente ridisegnato, è davvero l'ultima 'frontiera' dei bracci da 10,5'. Attenzione agli ingombri, le due prime versioni, infatti, sono grandi circa 48Lx33P, mentre la terza con braccio da 10' conserva la stessa profondità, ma è ovviamente più larga di circa 5cm (53L).

Ascolto
Abbiamo provato l'Aries 3 Black Knight nella versione con braccio da 9', quella con il miglior rapporto qualità/prezzo in assoluto e che offre un'estetica davvero spendida e fatta di superfici laccate nero lucido a specchio di grande impatto. Il suono che esprime questo lettore è il 'solito' a cui VPI ci ha abituato, un suono perentorio, asciutto, analitico, che predilige il microcontrasto e la dinamica. L'ascolto fila via piacevole, aggraziato, e senza che nessuna regione dello spettro sonoro prenda il sopravvento rispetto ad altre; è tutto molto amalgamato, 'corretto', e soprattutto piacevole. Certo si soffre un po' in quanto a dettaglio e a focalizzazione della scena, soprattutto paragonando questo Aries 3 con i top di gamma della stessa azienda, ma stiamo parlando di oggetti dal costo molto diverso. Di certo l'Aries3 'tiene le posizioni' alla grande, se teniamo conto dell'enorme divario economico che lo separa dai suoi 'parenti ricchi'. Con una testina adeguata, noi abbiamo utilizzato la Benz Glider, ma ottima è anche la Benz Wood, la più economica Sumiko Blue Point Special EVO III o la Denon DL103R, si gode della musica in quanto tale. Con l'Aries 3 ci si lascia andare al contenuto, a quello che è la musica, dimenticandosi del fatto che c'è una catena di riproduzione che ci permette di ascoltarla, e questo è un grande pregio, non vi pare?

Conclusioni
L'Aries 3 è il candidato ideale dell'appassionato esigente che pretende un prodotto di grande blasone, d'eccellente qualità, e con una estetica di livello assoluto. Degno erede dell'Aries 2, questo Aries 3 si è rivelato un eccellente giradischi all'ascolto, esibendo delle performance non troppo distanti dai vertici dell'azienda. Se lo sceglierete, difficilmente ve ne pentirete!



L'intervista
Mr. Harry Weisfeld

Harry Weisfeld conduce con passione la VPI, una tra le aziende leader nella fabbricazione di giradischi. Appassionato da sempre -lo leggerete nell'intervista- sia di musica che, appunto, di lettori, ha fatto della riproduzione di qualità una vera e propria missione. Le sue creature, tra i molti pregi, hanno quello dell'affidabilità, oltre ovviamente alle indiscutibili prestazioni sonore, che li pongono tra i migliori giradischi al mondo.

Gammadelta: Come ti sei appassionato ai giradischi?
Harry Weisfeld: La mia passione per i dischi risale al 1955 e nel 1958 -avevo solo dieci anni- ho smontato il giradischi di mio padre.
Amo la musica fin da quando ero piccolissimo, e ricordo che mio padre quando era in casa cantava sempre.
Il mio primo giradischi è stato un Garrard RC-88 che smontai completamente, quando poi lo rimontai mi avanzarono più della metà dei pezzi. In seguito ho avuto un Garrard Lab 80, anche questo smontato e rimontato.
Poi, quando arrivò il giradischi AR dovetti cambiargli il braccio, ma mi durò molto a lungo.
Avevo la fissazione di migliorare il più possibile i miei giradischi per ascoltare la musica sempre meglio. Ho scoperto molto presto che ogni intervento sul lettore ha un effetto sulla qualità del suono.
Gammadelta: Come mai i bracci dei tuoi giradischi sono tutti unipivot e non adotti altri sistemi?
Harry Weisfeld: Amo la coerenza. Tutti i miei unipivot hanno lo stesso livello di frizione (quasi zero) ciò che non si può dire degli altri. Se si prendono 50 bracci di giradischi a cuscinetti convenzionali si avranno 50 livelli di frizione differenti. Nell'audio è necessaria la coerenza, altrimenti non si capisce cosa si sta facendo. Anche nei bracci dei giradischi più costosi, nello stringere un po' più o un po' meno il giogo si allenta o si serra e l'assemblaggio e il livello della frizione varia. Con l'unipivot ogni braccio ha lo stesso sound, e il cliente ha esattamente ciò che è stato pensato per lui. Con l'unipivot si ha una frizione molto bassa, e una forza di contatto molto alta per non avere slittamenti e frizioni indesiderate. La riproduzione è ottima, con suoni aperti e dettagliati ma dolci.
Gammadelta: Come mai tutti i vostri attuali giradischi sono su telaio rigido, avete quindi abbandonato l'idea del telaio flottante?
Harry Weisfeld: Per molti anni abbiamo prodotto giradischi a telaio flottante, ma abbiamo poi deciso di cambiare verso una concezione più rigida della struttura, perchè con questo tipo di disegno si ottengono più informazioni. Un telaio flottante è in costante movimento e ciò causa lievi cambiamenti di velocità che si ripercuotono inevitabilmente sul suono. Preferisco ottenere tutti i dettagli possibili dal giradischi e poi ammorbidirli con un buon preamplificatore a valvole. Se si perde tutto alla fonte poi non si recupera più, ottenendo il massimo possibile invece lo si può poi modificare a proprio piacimento. Ciò che è perso è perso.
Gammadelta: Il top di gamma HR-X è in produzione da diversi anni, avete in mente un nuovo modello o un up-grade?
Harry Weisfeld: L'HR-X è in produzione da più di tre anni e si vende molto bene. E' un modello più che collaudato con un ottimo sound, meccanicamente resistente e facile da usare. Sto lavorando ad un modello HR-X con alcuni meccanismi nuovi che si possono applicare a quelli esistenti, ma non ad un modello nuovo. Tra alcuni mesi sarò in grado di rivelare maggiori dettagli.
Gammadelta: Studi molto i materiali da applicare ai tuoi giradischi, ne hai trovato qualc'uno che presto applicherai alle tue realizzazioni?
Harry Weisfeld: Nei miei giradischi ho sperimentato quasi di tutto. Alcuni materiali sintetici e composti di nuova generazione sono buoni sotto l'aspetto meccanico ma, per quanto riguarda il suono, i vantaggi sono minimi. Il sound che io e la maggior parte della mia clientela amiamo di più si ottiene semplicemente con l'alluminio, l'acciaio inossidabile, l'acrilico e il legno che uso da anni. Ho sperimentato, effettivamente, ogni tipo di materiale tubolare per il braccio, ma alla fine ho trovato che l'alluminio riamane sempre il migliore.