La quadratura del cerchio




Bowers & Wilkins CM7




Alla Serie CM, che già annovera lo splendido mini-monitor CM1 e il centrale CM Centre, si affianca questo diffusore da pavimento CM7, un oggetto dalle prestazioni incredibili e con un prezzo al pubblico che è poco definire concorrenziale: senza dubbio è il diffusore da battere in questo momento.






La Bowers & Wilkins è la più grande azienda di diffusori d'alto livello al mondo. Di ciò se ne ha percezione da molti particolari, non ultimo quello delle numerose proposte al pubblico che abbracciano praticamente ogni categoria e ogni esigenza con la solita qualità a cui il costruttore inglese ha abituato i suoi 'ascoltatori'. Dalla serie 800, con il famoso tweeter in diamante, ai diffusori in-wall, la cui gamma è stata recentemente ampliata, alla nuova serie XT ad alte prestazioni con cabinet in alluminio, fino a questa serie CM, di cui le CM7 che stiamo presentando fanno parte, e della quale conoscevamo, fin'ora, solo la CM1.
Mini-monitor dalle prestazioni assolute e capaci di un suono che mai si direbbe provenire da una cassa di così piccole dimensioni; stanno raccogliendo un sempre maggior numero di proseliti. Per gli appassionati di Home Cinema dal palato fine è possibile, grazie alla introduzione del centrale CM Centre e di queste nuove CM7, costituire un impianto di grande livello, utilizzando le CM1 per le vie posteriori, le CM7 per quelle anteriori e il CM Centre come centrale; il subwoofer può essere attinto dai numerosi modelli B&W già disponibili in commercio.

Impossibile da battere
Il CM7 è quindi un diffusore a 3 vie in bass-reflex da pavimento di dimensioni compatte (91 cm di altezza e 20 di larghezza, per una profondità di 30 cm), e dotato dello stesso tweeter del fratello minore CM1, un componente con cupola in alluminio da 25mm e tubo di carico posteriore. Il mid-range è il 'solito' eccellente componente già visto -anche se con calibri diversi- nelle serie di maggior prestigio della B&W 700 e 800, ed è un 13cm in tecnologia FST, mentre il woofer, di nuova concezione, è da 16,5 cm in carta e kevlar di colore scuro. I componenti utilizzano le tecnologie già sperimentate per le serie superiori, e ogni dettaglio è curato in modo maniacale. Il filtraggio, minimalista, avviene tramite un filtro costituito con componenti selezionati a orecchio e il tubo di accordo, posizionato posteriormente, si avvale della oramai famosa tecnologia flow-port-system di B&W, tesa a minimizzare le turbolenze. Sul pannello posteriore i connettori di ingresso con predisposizione per bi-wiring di grande diametro e in grado di accogliere ogni tipo di cavo.

La perfezione della semplicità
I tagli di cross-over della CM7 -lo abbiamo appena detto- sono minimali tra i componenti, e il progetto è 'semplice', di una semplicità frutto di studi approfonditi a tutti i livelli in fase di progettazione. Non dimentichiamoci che Bowers & Wilkins disegna a costruisce i propri altoparlanti in casa, cucendoli sulle esigenze di ogni diffusore; questa prerogativa, comune a pochi produttori, è una delle marce in più che permette a B&W di poter immettere sul mercato prodotti di livello assoluto con un eccellente rapporto qualità/prezzo. Non dimentichiamoci, poi, che ogni nuovo progetto attinge a piene mani dai precedenti; il tweeter a bordo delle CM7, per esempio, con tubo di accordo posteriore Nautilus, deriva dal componente che equipaggia la Nautilus (la 'Chiocciola' in gergo), tutt'ora il diffusore Hi-End più amato e chiacchierato al mondo. Il mid-range FST in Kevlar è poi una versione semplificata del componente a bordo di tutta la serie 800 e 700, e la cui sospensione -apparentemente assente- è invece effettuata dal cono stesso. Il woofer, infine, in carta e Kevlar, ha conosciuto tanti affinamenti nel corso degli anni, tesi soprattutto a stabilire il migliore bilanciamento tra i due materiali. Il Kevlar, massivamente usato da B&W, è stato un materiale scoperto dal costruttore inglese verso la metà degli anni '70 come estremamente valido nella realizzazione di dispositivi acustici; all'epoca trovava riscontro solo in applicazioni particolari, come i giubbotti anti-proiettile, mentre oggi viene comunemente utilizzato sia in campo civile che industriale e militare. Il tubo di accordo in bass-reflex, infine, utilizza la tecnologia flow-port-system, anch'essa esclusiva del costruttore inglese, che prevede l'utilizzo di una superficie tappezzata da minuscole fossette scavate lungo la superficie interna del condotto, e delle porte di ingresso e uscita. Tali accorgimenti diminuiscono drasticamente le turbolenze e il successivo, fastidioso, 'effetto soffio' all'ascolto, che era uno dei maggiori problemi dei sistemi reflex. Come appare chiaro da queste note di commento alla costruzione della CM7, la B&W è una azienda in continuo fermento, e non a caso i laboratori di ricerca e sviluppo che hanno sede a Steyning, si chiamano 'l'Università del Suono'.

Ascolto
Le CM7 sono una rivoluzione, e sovvertono completamente il concetto di diffusore da pavimento di costo medio-basso, grazie a prestazioni che è poco definire incredibili. Sembra semplicemente di stare di fronte ad una cassa di dimensioni molto maggiori per estensione e pulizia del basso, e di superiore blasone e prezzo per emissione in gamma medio-alta, quest'ultima dolce e estremamente dettagliata. L'ascolto della musica è un semplice piacere, senza nessuna contraddizione, e ogni genere è gradito alle CM7, che sembrano sopportare notevoli potenze e forti escursioni del woofer senza nessun problema. Una emissione naturale, corposa, ritmica. Dove i piani sonori sono definiti e in perfetta sincronia, e dove l''apparente' semplicità del progetto, che utilizza un filtro minimale e tagli blandi, permette un ascolto davvero senza pari per questa fascia di prezzo. In vero non è facile trovare un diffusore di tante caratteristiche sonore anche con spese maggiori e in qualche caso molto maggiori. L'impianto da abbinare alle CM7 non è facile da consigliare, visto che questi ultimi sono diffusori in grado di crescere insieme con le elettroniche a cui vengono abbinati; sono da evitare solo sorgenti e ampli Hi-End, che hanno evidentemente bisogno di una classe superiore di diffusori. Tutto il resto è 'consentito'. Da un ottimo integrato Rotel della nuova serie 06 abbinato al suo lettore di CD RCD-06, fino ad una accoppiata Classè, Primare o Copland. Le CM7 sono anche un carico facile, e pertanto non c'è limite alla fantasia.

Conclusioni
Le CM7, come del resto le CM1, i mini-monitor della stessa gamma, sono casse di assoluto riferimento nella loro categoria di prezzo e crediamo in assoluto il nuovo riferimento da battere. Esprimono un suono bello, chiaro, pulito, compatibile con ogni genere musicale e in grado di crescere con l'impianto. Non abbiamo mai avvertito inadeguatezza nel collegare le CM7 anche a catene di elettroniche molto ambiziose dal punto di vista economico; ma non di meno con abbinamenti di primo prezzo le CM7 hanno saputo esprimere una eccellente qualità musicale, che ha lasciato anche noi senza parole: sono il nuovo riferimento!