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Il sottile piacere che si prova quando si ascolta per la prima volta un album della nostra collezione con una nuova sorgente audio è un po' come una vera e propria riscoperta. L'emozione più forte è scoprire suoni e particolari che mai avevamo ascoltato prima. Anche in quei dischi che credevamo di conosce alla perfezione.






Da alcune settimane sono diventato con grande gioia utilizzatore di una macchina straordinaria, un lettore universale Esoteric UX 1, grazie al quale sto scoprendo quanto sia davvero importante la sorgente in un sistema di vera alta fedeltà. Certamente non è il mio ruolo quello di tecnico e recensore di prodotti Hi Fi però essendo da sempre un appassionato di bel suono (e di professione giornalista musicale) ho deciso di apportare qualche commento sull'ascolto aggiungendo anche dei riferimenti a questa spettacolare sorgente. Il punto focale su cui vorrei soffermarmi è insito nella quantità di informazioni e soprattutto di emozioni che un prodotto del genere può offrire riascoltando alcuni dei dischi preferiti della nostra collezione. In soldoni ho ripescato alcuni titoli che conosco alla perfezione e ho voluto riascoltarli utilizzando una macchina da sogno, con risultati davvero sorprendenti...

Miles Davis
'Kind Of Blue'
Columbia Legacy
Supporto: SACD Stereo/Multichannel

Quando ci si trova di fronte a simili capolavori si ha sempre l'imbarazzo di scegliere la chiave giusta per parlarne, soprattutto perchè di fatto c'è poco da dire che non sia stato già detto! 'Kind Of Blue' è uno dei grandi classici del jazz e come tale credo non manchi nella collezione di nessun vero appassionato di jazz. Anzi, credo si tratti di un album molto amato anche da chi in genere ha poca dimestichezza col jazz. La sua popolarità è planetaria, senza tempo, e l'unico modo forse per riscoprirlo un po' è grazie alle nuove tecnologie audio, che ci consentono per quanto possibile di riapprezzarlo in tutte le sua meravigliose sfumature. Al momento il supporto più accurato e fedele è questo bellissimo SACD (purtroppo non ibrido, quindi non contiene la traccia CD Audio), realizzato dalla Sony Music utilizzando come master per la conversione DSD i nastri originali remixati usando un registratore valvolare Presto a 3 tracce. E' interessante ricordare che alcune delle prime versioni del disco in vinile di 'Kind Of Blue' furono erroneamente stampate nella facciata A utilizzando uno dei due registratori delle session a velocità leggermente ridotta. In questa edizione sono stati recuperati i nastri registrati dalla seconda macchina e finalmente è possibile ascoltare i 5 brani originali e l'unica alternate take esattamente come i musicisti li suonarono. Il grande lavoro di rimissaggio e remastering ovviamente ha dato i suoi frutti e Davis già dalle prime note si materializza di fronte a me come mai era accaduto. Ascoltando la versione Surround si percepisce una scena decisamente più ampia, profonda e credibile rispetto alla traccia stereo, anche perchè la distribuzione spaziale riguarda essenzialmente tre canali frontali mentre i posteriori sono utilizzati solo per l'ambienza dello studio (il canale sub saggiamente non è presente). Davis si colloca quasi sempre nel canale centrale di fronte a me, mentre gli altri musicisti arrivano da i due lati della sala in modo realistico, affascinate e avvolgente. Ho provato più volte a passare dalla traccia stereo a quella surround e pur essendo la stereo decisamente ottima è proprio con quella multicanale che si provano le emozioni più forti, si ha realmente la sensazione di stare in quello studio di New York nel lontano 1959. Certo, a tratti l'età della registrazione evidenzia qualche difetto ma si tratta di poca cosa.
Non vorrei aggiungere altro se non consigliarvi senza esitazioni questa meraviglia e citarvi una frase del leggendario batterista Jimmy Cobb, che partecipò alle session con Davis, Coltrane, Bill Evans, Winton Kelly, Paul Chambers: 'Kind Of Blue? Sembra sia stato registrato in paradiso!'

Mike Oldfield
'Tubolar Bells'
Virgin
Supporto: SACD hybrid Stereo/Multichannel + traccia Cd Audio

Esistono credo due scuole di pensiero in merito al reale valore artistico di 'Tubolar Bells', una prima che considera il lavoro di Mike Oldfield realmente come un 'masterpiece' del rock cosiddetto sinfonico e un'altra che si contrappone definendolo uno dei dischi più sopravvalutati della storia. Personalmente appartengo alla prima schiera di appassionati, forse perchè sono cresciuto ascoltando 'Tubolar Bells'. Ma, motivazioni sentimentali a parte, ritengo che si possa (nel caso apparteniate soprattutto alla seconda categoria) rivalutare questo album riascoltandolo godendo delle magia del SACD multicanale. Se non ricordo male all'epoca l'album uscì anche su vinile quadrifonico e questa versione surround può essere considerata una rielaborazione moderna di quel primordiale concetto di suono multicanale. Ho ascoltato questo lavoro dai tempi del vinile e via via nelle varie versioni CD, CD remastered, edizione speciale per i 25 anni con remastering HDCD e ora in SACD. Ovvio che con il sempre maggiore perfezionamento dei sistemi di registrazione la qualità è andata proporzionalmente aumentando rispetto all'ormai frusciante vinile (un cimelio che conservo gelosamente!), ma mai immaginavo di scoprire mille sottigliezze e particolare in un album che credevo di conoscere a memoria in ogni nota. Mi sbagliavo. Grazie alla combinazione supporto SACD e lettore universale Esoteric, 'Tubolar Bells' mi ha sconcertato, mi ha fatto realmente comprendere come un buona registrazione (anche di trenta e più anni) se riprodotta utilizzando una sorgente di alta qualità può offrire mille emozioni nascoste. Il SACD lo avevo già più volte assaporato con un lettore universale Marantz top di gamma ma con l'Esoteric mi sembra che i mille strumenti di Oldfield suonino nel mio ambiente come mai avrei immaginato. Percussioni e fiati mai senti prima, rumori di fondo, ronzii, voci, arrangiamenti che in tanti anni di ascolto erano letteralmente sommersi e che finalmente scopro. Rimango a bocca aperta quando Mike presentando uno per uno i numerosissimi strumenti utilizzati per la session arriva alle mitiche 'campane tubolari': magia!
Eccole, scintillanti, limpidissime, vibranti. E così tutto il resto del disco. Indubbiamente la tecnologia multicanale sembra creata apposta per un lavoro così...
Torno a riascoltare il SACD con il Marantz (che è oltre tutto un ottimo lettore) e noto che in alcuni punti il sub emette in maniera invadente le note più profonde costringendomi ad intervenire sul gain mentre allo stesso volume con l'Esoteric il sub fa il suo lavoro egregiamente senza 'pompare' in modo innaturale.
Una differenza sostanziale.
So bene che il mio sistema (lettore Esoteric, pre e finali Classè, diffusori Bowers & Wilkins 801 Nautilus) è fuori dalla portata di tanti appassionati, però con qualche sacrificio vi assicuro che le soddisfazioni e le emozioni saranno impagabili.


BEADY BELLE
'Closer'
Jazzland
Supporto: CD Audio
(codifica HDCD)

Ecco finalmente un'artista atipica, coraggiosa, ricca di un talento di cui si parlerà molto. Arriva dalla Norvegia e vanta già 3 album pubblicati per la Jazzland (etichetta jazz acquisita dal gruppo Verve), label che si muove tra sperimentazioni elettroniche per ampliare i confini del jazz tradizionale verso forme di contaminazione. Beady è una cantante (jazz in questo caso è davvero una termine limitativo...) e pur essendo i suoi album meno ostici di tanta produzione Jazzland, offrono un sound modernissimo, difficilmente etichettabile. 'Closer' rappresenta il suo album più riuscito a mio avviso e per certi versi è un lavoro che amerebbero anche i numerosissimi fan di Bjork. Nulla in comune sull'aspetto vocale, ma le due artiste hanno scelto ultimamente di esprimersi in contesti musicali particolarmente innovativi. Bjork ha addirittura osato esplorare una sorta di minimalismo tra voci, rumoristica ed elettronica ('Medulla' è un album in SACD di cui parlerò sicuramente in queste pagine), Beady Belle pur sfruttando l'eclettismo di un musicista e producer geniale come Bugge Wessltetoft rimane in un contesto meno ostico. Canzoni, si potrebbe dire, ma arrangiate con uno stile super moderno, essenziale, miscelando electro sound, jazz acustico e spesso rumori digitali. E poi c'è la voce splendida della Belle, che emerge con disarmante purezza. Contribuisce ad arricchire la già notevole struttura artistica una registrazione spettacolare, dinamicissima, con tanta elettronica eppure incredibilmente pulita. Ritmiche dall'effetto punch, articolate, mai invadenti, voce presente, pulitissima, davvero da riferimento. Incredibili per realismo archi (veri) e percussioni. 'Closer' è un album di grande interesse, artisticamente 'avanti' e strepitosamente registrato.
Da non perdere.

Marco Fullone